Tempo di lettura stimato: 3 minuti – Data ultimo aggiornamento: 18/03/2014
La malattia più diffusa al mondo: la carie
La carie è una malattia infettiva che provoca la progressiva demineralizzazione dei tessuti duri del dente. È la patologia cronica più diffusa al mondo, in particolare nella popolazione pediatrica, con una prevalenza del 70% tra i bambini di età compresa tra 8 e 10 anni.
Quando la carie è limitata allo smalto dentario tende a essere asintomatica o a causare solo una lieve sensibilità agli stimoli termici o ai cibi ricchi di zuccheri. Pian piano che il processo carioso avanza, coinvolgendo la dentina, tessuto riccamente innervato, il paziente avvertirà una sensibilità crescente. Quando l’infiammazione coinvolge la polpa, si manifesta il quadro di pulpite e il dolore diventa intenso e pulsante, eascerbato dal contatto con gli zuccheri, dal calore e dagli sforzi fisici.
Nelle ultime fasi di pulpite acuta purulenta il paziente avrà un notevole peggioramento del dolore in posizione supina, tanto da non dormire la notte, e trarrà giovamento dal contatto col freddo (posizionare un sacchetto di ghiaccio nella zona del dolore può aiutare).
In ogni caso in questa fase avanzata il dente non è più recuperabile con modalità restaurative non invasive ma sarà necessario devitalizzarlo, se non addirittura estrarlo. Pertanto, le conseguenze della patologia cariosa non vanno sottovalutate: dolore intenso di tipo nevralgico, diffuso a tutta l’emiarcata, ma anche ascessi, fistole, cisti o granulomi possono essere evoluzioni della carie non curata.
Tre sono i cofattori che permettono alla carie di svilupparsi ed avanzare: conoscerli è importante per prevenire.
- Batteri cariogeni (Streptococcus mutans e Lactobacillus casei): è fondamentale una corretta igiene orale per tenere sotto controllo la crescita di questi batteri che si organizzano nella placca dentaria.
- Dieta ricca di zuccheri fermentabili: mangiare molti cibi contenenti zuccheri semplici di consistenza morbida o viscosa (brioche, nutella, cioccolata) favorisce l’insorgenza della carie, a causa della maggiore permanenza di residui alimentari appiccicosi sulle superfici dentarie. Inoltre molto importante è la fequenza di assunzione: per intenderci, una scorpacciata di cioccolatini al giorno è meno cariogena rispetto al mangiare un caramella gommosa ogni 2 ore, poiché il tempo di permanenza degli zuccheri nel cavo orale in quest’ultimo caso è molto maggiore.
- Suscettibilità dell’ospite: più a rischio sono i soggetti che hanno una particolare conformazione dentaria con solchi e fossette molto pronunciati, anomalie di sviluppo dello smalto (ipoplasie), affollamenti dentari, ma anche i soggetti disabili che hanno difficoltà motorie nell’esecuzione delle manovre di spazzolamento. Inoltre, la saliva esercita un ruolo chiave nella protezione dalla carie. Pertanto, soggetti che hanno un’alterazione nella quantità o qualità del flusso salivare possono essere esposti a maggiore rischio di sviluppare processi cariosi (saliva più ricca di mucina nelle donne in gravidanza; secchezza delle fauci in soggetti che assumono farmaci antipertensivi o antidepressivi, anziani o in menopausa; alterazioni qualitative e quantitative della saliva a causa di assunzione di immunosoppressori, diabete, fumo o pregressa radioterapia al distretto testa-collo).
È importante intervenire con fluoroprofilassi, sigillature dei solchi dei molari permanenti e periodiche sedute di igiene orale. Ma, attenzione, il primo elemento di prevenzione della carie è sempre un adeguato spazzolamento!
Per quanto un soggetto possa essere maggiormente predisposto di un altro, le carie non insorgono se si spazzolano i denti con il giusto movimento, per almeno 3 minuti, 3 volte al giorno!
Dott.ssa Cristina Papa
Medico Odontoiatra, specialista in Odontoiatria Pediatrica. Iscritta all’Ordine degli Odontoiatri con N° 3785 e membro di SIOI (Società Italiana di Odontoiatria Infantile). Si occupa di odontoiatria pediatrica, igiene, terapia conservativa, endodonzia, estrattiva, patologia orale e gnatologia. Autrice di articoli scientifici e poster divulgativi in collaborazione con l’Unità interdipartimentale di Odontoiatria Pediatrica dell’AOU Federico II di Napoli.