Tempo di lettura stimato: 2 minuti – Data ultimo aggiornamento: 09/07/2020
Le OSAS, Sindromi da Apnee Ostruttive del Sonno sono disturbi che causano ripetuti restringimenti delle vie aeree superiori durante il sonno, bloccando parzialmente o completamente il passaggio d’aria.
Le OSAS rappresentano una roncopatica cronica socialmente disturbante: spesso si associano a russamento, iperattività notturna e conseguente sonnolenza durante il giorno. Le apnee ostruttive, se non trattate, tendono a peggiorare nel tempo e possono arrivare ad essere letali, se l’ingresso di ossigeno viene bloccato per diversi minuti consecutivi! La popolazione sta prendendo sempre più coscienza della gravità di questo problema ma in molti soggetti questo disturbo rimane per anni non diagnosticato.
Quali sono le cause di OSAS?
- adenoidi o tonsille ipertrofiche (bambini < 10 anni);
- infiammazione cronica delle vie aeree superiori per rinite allergica o asma;
- poliposi nasale o tumori che ostruiscono il passaggio d’aria;
- osso mandibolare poco sviluppato (micrognazia) o presenza di una lingua particolarmente ingombrante;
- disordini neuromuscolari o difficoltà psico-motorie (distrofia muscolare, paralisi cerebrale, sindrome di Down..);
- obesità o BMI medio-alto: aumenta la collassabilità delle vie aeree, restringendo lo spazio anatomico necessario alla respirazione.
Quali sono le conseguenze di OSAS?
Le conseguenze più gravi delle apnee notturne si presentano nei bambini che ne soffrono. Il sonno è infatti fondamentale per sviluppare il Sistema Nervoso Centrale e il Sistema immunologico di bambini e neonati, per ripulire l’organismo dalle tossine e per rinforzare le nuove sinapsi di ciò che si è appreso durante il giorno e cancellare quelle vecchie inutilizzate.
Si è visto che nei bambini che hanno avuto ripetuti episodi di ipossia e ipercapnia notturna, il danno al Sistema Nervoso si manifesta con deficit di attenzione, disturbi dell’apprendimento o del comportamento, iperattività e deficit cognitivi fino ad arrivare a forme di demenza, non sempre reversibili curando l’OSAS.
Qual è il trattamento delle apnee notturne?
L’intervento deve essere precoce ed è spesso multidisciplinare. Nei bambini spesso la terapia d’elezione è rappresentata dall’asportazione chirurgica delle adenoidi, causa dell’ostruzione. Negli adulti, invece, si utilizza la ventilazione meccanica notturna (CPAP), che tuttavia causa spesso disagi psicologici, senso di claustrofobia o abrasioni cutanee del volto per sfregamento della mascherina che va tenuta per tutta la notte, tutte le notti.
In accordo con le Linee Guida Nazionali del Ministero della Salute del 2016, anche l’odontoiatra ha il compito di riconoscere le OSAS e intervenire nel trattamento di forme di grado lieve-moderato, attraverso dispositivi orali, soprattutto se sono associate al quadro clinico importanti anomalie cranio-facciali.
Intervenire ortodonticamente con espansione ossea del palato o con avanzamento della mandibola, nei bambini, può essere cruciale per il miglioramento della sindrome da apnea ostruttiva del sonno e per prevenirne le gravissime conseguenze.
Dott.ssa Cristina Papa
Medico Odontoiatra, specialista in Odontoiatria Pediatrica. Iscritta all’Ordine degli Odontoiatri con N° 3785 e membro di SIOI (Società Italiana di Odontoiatria Infantile). Si occupa di odontoiatria pediatrica, igiene, terapia conservativa, endodonzia, estrattiva, patologia orale e gnatologia. Autrice di articoli scientifici e poster divulgativi in collaborazione con l’Unità interdipartimentale di Odontoiatria Pediatrica dell’AOU Federico II di Napoli.